Per chi non lo sapesse, gli occhiali accompagnano le nostre giornate sin dalla notte dei tempi, quando le maschere d’avorio indossate dagli inuit li proteggevano dai fastidiosi riflessi del sole e dalle terribili intemperie dell’era preistorica.
Passando attraverso l’impero romano, con le lenti di Nerone ricavate dagli smeraldi per guardare le lotte tra gladiatori, la Cina con le lenti a quarzo che servivano come protezione contro l’abbagliamento, questo accessorio è sopravvissuto fino ai giorni nostri, evolvendosi anche esteticamente.
Ma la sua funzione principale di protezione non l’ha mai persa,anzi: oggi parleremo proprio di tutte le categorie esistenti di lenti da sole e di come scegliere il tipo adatto a noi.
I vari tipi di lenti esistenti
Le prime lenti per filtrare i raggi UV sono da attribuirsi alle prestigiose e antiche vetrerie di Murano, a Venezia, realizzate nel Settecento: i fastidiosi riflessi della luce sull’acqua della laguna disturbavano la nobiltà veneziana, così vennero inventati i “vetri di dama”, lenti di colore verde che risolvevano finalmente il problema.
Oggi gli occhiali da sole possono avere anche un effetto di correzione della vista, e avere trattamenti distinti tra loro a seconda delle esigenze del suo proprietario.
I materiali con il quale vengono costituite possono essere resine plastiche (quindi di origine organica), oppure sussistono ancora quelli minerali, come il vetro: la differenza sostanziale è che la plastica ha maggiore resistenza agli urti, un indice di rifrazione minore(quindi la lente è più spessa) e una maggiore leggerezza, al contrario del vetro che invece resiste meglio ai graffi, ha un maggiore riflesso e un maggior peso. In base alla necessità si possono aggiungere trattamenti indurenti o antiriflesso.
Al fine di ridurre la luminosità che arriva ai nostri occhi, e di conseguenza proteggerli, la lente viene trattata con delle particolari colorazioni, che hanno caratteristiche filtranti. Vediamo insieme quali sono:
Filtro polarizzante
La luce non segue un movimento rettilineo, ma ondulatorio, il che vuol dire che quando viene riflessa si posiziona su alcuni punti specifici dell’oscillazione. Il filtro polarizzante, quindi, è composto da strati di lamelle che attenuano o bloccano questa oscillazione permettendo quindi di filtrare la luce delle superfici riflettenti e migliorare la visibilità.
Se vi state chiedendo come fare a riconoscere le lenti polarizzate, potete fare una piccola prova: se avvicinandovi con gli occhiali vicino a un monitor questo appare oscurato, allora significa che hanno il trattamento polarizzato.
Filtro specchiante
In questo caso il trattamento consiste nel ricoprire la lente di uno strato semi riflettente, che lo rende particolarmente adatto a condizioni di luce estremamente forti come quelle che si possono trovare in montagna.
Filtro UV
Questo tipo di filtro, forse il più importante, ha il compito di filtrare la radiazione ultravioletta, dannosa per l’occhio umano. Il livello di protezione che offre è dato dalla sigla “UV” più la frequenza massima della luce che è in grado di filtrare, espressa in nanometri.
Filtro colorato
Il suo scopo è più specifico, ovvero tagliare/filtrare una frequenza specifica di luce.Di solito viene fatta filtrare la luce blu, usata per le montature da sci, oppure viene usata per la protezione dalla luce dei monitor.
Oltre che dai dannosissimi raggi UV, invisibili alla nostra vista, l’occhio va protetto anche dagli effetti della luce visibile, che si manifesta come abbagliamento, fastidio, stanchezza eccessiva o in casi più seri il possibile calo della vista. Dato che questa tipologia di luce non è stabile e non ha sempre la stessa intensità, da qualche anno a questa parte esistono anche occhiali fotocromatici, in grado di cambiare autonomamente il grado di colorazione in base alla luminosità all’esterno, passando da normali lenti da vista a occhiali da sole.
Per la guida, invece,gli occhiali adatti sono quelli cosiddetti “digradanti” , con una sfumatura a gradiente dalla parte superiore a quella inferiore.
Tutte le categorie di lenti secondo la normativa
In base al d.lgs 475/1992 e successive modifiche, gli occhiali da sole sono dei dispositivi di protezione individuale di prima categoria, e quindi regolamentati dalla normativa europea 89/686/CEE, 93/68/CEE e 96/58/CE. Questa norma rende obbligatorio allegare ad ogni occhiale le informazioni riguardanti l’identità del fabbricante , la categoria dei filtri, l’anno e il numero della norma,l’avvertenza dell’eventuale non conformità alla guida.
Inoltre,l’ISO (International Organization for Standardization, l’ente che definisce le normative) aggiunge anche una classificazione delle lenti in cinque categorie, a seconda della quantità di luce che fanno arrivare all’occhio:
- La categoria 0, è quella senza colorazione, che fa arrivare circa l’80 /100% della luce. Essendo del tutto trasparenti sono adatti a posti chiusi o cielo completamente coperto.
- La categoria 1, colorazione leggera, arriva dal 43 al 79%.Consentono alla maggior parte della luce di passare, e sono adatte a un ambiente non troppo soleggiato né a luce intensa.
- La categoria 2, colorazione intermedia, fa trasparire il 18 /42% .Può essere usata con una luminosità media, ad esempio all’aperto con cielo temporaneamente nuvoloso.
- La categoria 3, colorazione scura , lascia passare tra l’8 e il 17% della luce. Questa categoria si adatta alle giornate estive ad alta intensità di luce.
- La categoria 4, colorazione molto scura, il 3/7% .Questo tipo di lente non è adatto alla guida per via della scarsa visibilità che offre.
Quindi, riassumendo, la tonalità della lente non influisce sulla protezione UV, ma solo sulla protezione dalla luce visibile.
Sarebbe opportuno, prima di un acquisto, controllare che sugli occhiali da sole ci sia la marchiatura “CE” e la scritta “100% UV400” : ai fabbricanti viene imposta l’applicazione di questa normativa e alcune esigenze di costruzione, per garantire ai consumatori un prodotto sicuro e in grado di offrire la massima protezione.
Anche la montatura può aiutare nella protezione dalla luce visibile: dato che può vantare un’infinita varietà di montature a struttura diversa, si può utilizzare questa caratteristica per l’applicazione di filtri.
Sono studiate appositamente per coprire maggiormente l’occhio sfruttando la possibilità di inserire lenti più grandi (rispetto ai normali occhiali da vista), sia applicando delle aste più spesse.
Negli ultimi anni sono stati prodotti occhiali con lenti avvolgenti, un ulteriore trucco utilizzato dai produttori per offrire una maggiore protezione.